Emergenza migranti e profughi
Progetto di servizio integrale dei migranti “di ritorno”
Il Niger è terra di passaggio verso la costa dell'oceano atlantico e la costa mediterranea, una 'terra di mezzo' da secoli luogo di transito, di scambio, di commercio.
Oggi tra i traffici c'è anche quello della droga, delle armi e a volte di esseri umani ed il deserto diventa così uno spazio dove i migranti transitano per raggiungere le due coste, ma molti di loro non arrivano a destinazione.
Da circa cinque anni la diocesi di Niamey ha iniziato un servizio verso i migranti “di ritorno”, cioè quelli espulsi o impossibilitati a continuare il viaggio verso terre ritenute migliori, alcuni dei quali arrivano in condizioni pietose, feriti dalle torture subite, soprattutto nello spirito e varie donne arrivano coi figli piccoli o incinte. È un servizio a misura d’uomo: accompagnamento umano, ascolto, aiuto e soprattutto la possibilità di sperare ancora nel futuro.
Obiettivo cruciale, insieme alla salute, è il lavoro. Solo questo può garantire di rimpostare la propria vita.
Il tipo di servizio
Il metodo di lavoro si sviluppa come segue:
organizzazione di una rete di contatti lavorativi locali,
invito fatto al migrante ad approfittarne,
chi desidera iniziare un’attività in proprio viene invitato a lavorare per un mese o due con qualcuno già in attività nel settore, per poterne valutare la continuità e la serietà di impegno,
in caso di valutazione positiva, si apre un microcredito per iniziare l’attività, con un impegno a farsi accompagnare da un membro del servizio migranti.
La prima accoglienza potrebbe anche prevedere una casa di passaggio.
In questi anni il servizio ha accolto una media di 30/35 migranti al mese, di cui una piccola parte ha usufruito del microcredito ed ha consolidato una sua attività: 3 muratori a cui sono stati comprati gli attrezzi, 3 barbieri aiutati ad aprire il negozio, 2 sarti e 3 parrucchiere.
